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Aree di accoglienza

Le Aree di Accoglienza o di Ricovero sono i luoghi in grado di accogliere la popolazione ed assisterla nelle fasi di allontanamento dalle proprie abitazioni in seguito ad un evento critico. Queste devono avere dimensioni sufficienti per accogliere almeno una tendopoli. Si devono individuare aree non soggette a rischio (di inondazioni, di frane, di crollo di ammassi rocciosi, di incendio etc..), ubicate nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue.

Le aree di accoglienza devono essere poste in prossimità di un nodo viario o comunque devono essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. E’ preferibile che le aree abbiano nelle immediate adiacenze spazi liberi ed idonei per un eventuale ampliamento. Le aree individuate per il ricovero della popolazione possono essere dotate di attrezzature ed impianti di interesse pubblico per la realizzazione e lo svolgimento, in condizioni di "non emergenza", di attività fieristiche, concertistiche, circensi, sportive etc. Le Aree di Ricovero della Popolazione sono utilizzate per un periodo di tempo compreso tra pochi mesi e qualche anno.

Non sempre le situazioni critiche, classificabili nell'ambito delle competenze della protezione civile, necessitano dell’attivazione di vere e proprie tendopoli; spesso si verificano micro eventi o situazioni tali che per la loro durata non richiedono l’allestimento di aree di accoglienza propriamente dette (tende, cucine da campo …). Per tali motivi, la popolazione può essere ospitata temporaneamente in strutture come:

  1. Edifici scolastici
  2. Palestre
  3. Circoli ricreativi, centri sociali
  4. Strutture ricettive pubbliche e private (alberghi, agriturismo, B&B, ostelli, affittacamere, etc.)

Di seguito, le schede relative alle aree di accoglienza individuate nel Piano di protezione civile:

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